Avvento 2008

Immagine dell'Editoriale del parroco AVVENTO 2008
Domenica, 7 Dicembre, 2008

AVVENTO - PORTE APERTE TRA CIELO E TERRA

Avvento: è la ripresa del cammino della Chiesa “Popolo di Dio”, andando incontro al Signore che viene; è il tempo dell'attesa dell'uomo e della promessa di Dio; è il tempo in cui aspettiamo qualcosa che deve accadere e soprattutto Qualcuno che deve venire.
Così l'attesa è come il tenere la porta aperta per accogliere chi sta per venire.
Ogni anno la Chiesa ci conduce in questo tempo di grazia, attraverso la Parola di Dio, tenendo aperta la porta dello stupore, per poter riconoscere il Signore che viene e bussa. Come la stellina “curiosa”della favola, dobbiamo cercare “questa grazia di Dio che è apparsa” e fare comunione con Lei, cioè con il Salvatore che nasce a Betlemme.

Noi fin d'ora siamo figli di Dio nel Figlio amato per il battesimo ricevuto, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato, non siamo ancora arrivati alla pienezza della sua gloria. Camminiamo come discepoli del Signore, seguendo l'esempio degli apostoli lungo le strade della Palestina.
Il Signore già è con noi, ma non è ancora pienamente accolto, perché non lo vediamo, non lo conosciamo e non lo amiamo pienamente.
Siamo chiamati, dunque, ad aprire i nostri occhi per conoscerlo meglio, aprire i nostri orecchi per ascoltarlo di più e il nostro cuore peramarlo totalmente, e con Lui “servire”, cioè amare il mondo di oggi.
La vera grandezza del cristiano, la nostra vera grandezza, infatti, non consiste nel dominare, ma nel servire, senza ostentazione, come egli Dio che si fa “bambino”. L'ha ricordato il vescovo Antonio ai nostri 18 cresimati sabato 29 novembre u.s. E l'ha richiamato anche a noi tutti.

Ma questo è l'avvento visto dalla parte dell'uomo. Un esercizio di conversione, un imparare ad “aprire le porte” al Signore che viene.
E se guardassimo le cose anche dalla parte di Dio? Perché anche in cielo c'è l'avvento,il periodo dell'attesa. Qui sulla terra è l'uomo che attende il ritorno del Signore; nel cielo è il Signore che attende il ritorno dell'uomo. Sant'Agostino ci ricorda che Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi “dio”. Con l'incarnazione di Gesù, Dio ha riaperto le porte, che erano state chiuse (Gn.3,24) ed è sceso tra gli uomini. Da allora le porte rimangono aperte: attese irresistibili di comunione, solidarietà con l'uomo, bisogno di comunicargli la propria vita, disponibilità ad un perdono senza limiti.

E' in questa verità di luce e di amore che si radica la ragione della nostra attesa ricca di speranza.
La Vergine Immacolata ci renda veri e gioiosi discepoli del suo Figlio e nostro fratello.

(Alessio don Severino)

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